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Papa Benedetto XVI aveva già fatto pubblicare nel 2007 il primo libro, dedicato al ministero pubblico di Gesù, mentre quello che è uscito il 10 marzo, tratta eventi decisivi della passione, morte e risurrezione del rabbi di Nazaret.

Secondo quanto sottolineato dal pontefice, il libro “Gesù di Nazaret”, non è un atto del magistero cattolico, ma semplicemente, l’espressione della “ricerca personale del volto del Signore” raccontatata da lui in veste di teologo.

Emblematico il caso dell’ultima cena di Cristo, che il pontefice, in accordo con il Vangelo di Giovanni e con il grande esegeta cattolico John Meier (autore della monumentale opera Un ebreo marginale), preferisce definire come non-pasquale.

Questo secondo libro del Papa, è stato pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana in sette lingue, per 1 milione e 200mila copie di tiratura iniziale. Sono, inoltre, stati firmati contratti con 22 case editrici di tutto il mondo e tra non molto è in arrivo una versione per l’e-book.

Intanto sono già 300mila le copie in italiano, tutte esaurite e 400mila sono state prenotate.

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