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Gli abitanti di Lampedusa hanno occupato l’aula consigliare del Comune per protestare contro la situazione in cui drammaticamente è coinvolta l’isola, dove attualmente si trovano migliaia di migranti in condizioni precarie mentre gli sbarchi proseguono. Le mamme che con i propri figli occupano l’aula del Municipio di Lampedusa: dicono che resteranno li, fino a quando non arriveranno le navi che porteranno via tutti gli immigrati.

Proprio ieri pescatori e abitanti dell’isola siciliana hanno bloccato il porto con alcuni barconi requisiti dopo gli sbarchi. Molti si sono incatenati in segno di protesta

Dalla mezzanotte del 28 marzo alla scorsa mezzanotte, sono circa un migliaio i migranti sbarcati a Lampedusa, secondo i dati forniti dalla Guardia costiera e dalla Guardia di Finanza, mentre altre 115 persone sono state soccorso nelle ultime ore.

Si tratta soprattutto di migranti provenienti dalla Tunisia. Mentre sembra provenisse dalla Libia il barcone, con a bordo 455 persone tra eritrei e somali, sbarcato nelle ultime ore a Pozzallo, in provincia di Ragusa.

Ebbene un’altra decina di migranti sono stati trovati a Pantelleria. Per domani è convocato il Consiglio dei ministri per esaminare l’accordo con la Tunisia.

L’Italia ha anche proposto al governo tunisino di elargire aiuti per circa 80 milioni di euro proponendo di addestrare le guardie di frontiera tunisine affinchè si ponga fine a questi sbarchi.

Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha dichiarato che l’Italia fornirà linee di credito per 150 milioni di euro a sostegno della ripresa dell’economia della Tunisia, dopo la rivoluzione che a gennaio scorso ha costretto il presidente Zine al-Abidine Ben Ali a dimettersi.

Ma non è tutto. E’ alta la preoccupazione italiana, che la guerra in Libia porti a un progressivo peggioramento del problema immigrazione, e per questo si è chiesto ai partner dell’Unione Europea di farsi maggiormente carico della questione migranti, ma finora non si è giunti ad un accordo.

Ieri il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha affermato che se la Tunisia non manderà segnali concreti per adempiere all’impegno di fermare i flussi migratori, l’Italia procederà anche a costo di dover intraprendere rimpatri forzosi.

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