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Sei pazienti su dieci, hanno un altro infarto con un rischio di mortalita’ triplicato rispetto al primo evento.

Sebbene sia in crescita il numero di chi sopravvive, grazie all’aumento di ricoveri sempre piu’ celeri e la riduzione dei fattori di rischio, aumentano anche i pazienti che perdono la vita nel dopo infarto per scarsa aderenza alla terapia e stili di vita inappropriati.

A sottolinearlo i cardiologi dell’Anmco Piemonte, riuniti in occasione del congresso regionale, oggi nel capoluogo piemontese, nella sede congressuale di Torino Incontra.

Si stima che ogni anno siano oltre 10.000 i piemontesi ricoverati successivamente ad un infarto: per 6 mila e’ la prima volta e i pazienti che non ce la fanno, sono circa 180, con tasso di mortalita’ del 3%.

Ma non è tutto. Sarebbero 4.000 i pazienti con recidiva di un secondo infarto. Sono quelli che rischiano di piu’, perche’ 1 su 5 in genere muore entro l’anno con un totale di circa 800 decessi nella regione, per la meta’ sono evitabili con cure adeguate e stili di vita che proteggono il cuore.

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