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La depressione può colpire soprattutto chi vive nelle grandi città. Le metropoli, sembra facciano ammalare il 4% degli uomini e il 9% delle donne, con un rischio più alto per “chi abita nei quartieri periferici e in case degradate’”, ma anche per chi è costretto a convivere con insicurezza, criminalità, povertà e minoranze etniche.

A sostenerlo un gruppo di esperti che si sono incontrati nell’auditorium della Casa dell’Energia in piazza Po a Milano per il Congresso internazionale sulla depressione nelle grandi città.

Ebbene, nel corso dell’incontro, tenutosi il 7 e l’8 aprile, si è discusso del rapporto tra l’ambiente, condizioni sociali e depressione.

Uno studio condotto dal professor Bassi e il suo team riguardante Milano ha riscontrato un aumento del rischio di disturbi mentali proprio nei quartieri più poveri della città. Risultati che poi sono stati confermati anche da altri studi realizzati nelle città degli Stati Uniti.

In seguito ai dati emersi durante il congresso, l’obiettivo è quello di elaborare piani di prevenzione sul territorio che prevedano la realizzazione nelle città di centri di aggregazione, come possano essere i campi da gioco e gli spazi verdi. Luoghi, dove si possano instaurare dei rapporti umani basati sull’amicizia e la convivialità, valori necessari per combattere il ‘male di vivere’.

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