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I presunti effetti benefici della caffeina di migliorare l’umore, nonché la concentrazione potrebbero essere in parte frutto di una potente auto-suggestione.

Ad arrivare a questa scoperta, i ricercatori della East London University, che hanno sottoposto a diversi studi un campione di soggetti di età compresa tra 18 e 47 anni, tutti consumatori abituali di caffé.

Ebbene, ad alcuni di questi volontari, è stato stato dato del caffè contenente caffeina dicendo loro che era decaffeinato, mentre ad altri è stato dato del decaffeinato facendo credere loro che contenesse caffeina.

Da qui, i risultati emersi, hanno dimostrato che l’unico cambiamento registrato nel comportamento di questi soggetti era una maggiore reattività ad alcuni stimoli.

In sostanza, queste persone che avevano bevuto il decaffeinato hanno evidenziato esattamente le stesse capacità mentali di coloro che avevano assunto caffè con caffeina.

Tale scoperta, pertanto, dimostra che non è la caffeina a renderci più svegli e più energetici la mattina ma la convinzione che il caffé possa avere questi effetti benefici su di noi.

In parole semplici, è il nostro cervello che, credendo a questo effetto, lo genera poi veramente donandoci poi questi effetti auspicati. Pertanto, meno caffè e più autostima.

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