Il mare, sembra davvero poter regalare una cura molto valida contro il tumore ovarico: la trabectidina, ovvero, un medicinale derivato da un organismo marino, la ectenascidia turbinata, una via di mezzo tra una spugna e un corallo.
Tale importante scoperta è stata presentata durante il Congresso della Società Europea di Ginecologia (Esgo), che si è concluso l’altro ieri a Milano.
L’Agenzia europea del farmaco (Ema) e quella italiana (Aifa) hanno infatti, attestato l’efficacia di questo principio attivo e ne hanno così autorizzato l’elaborazione dopo aver valutato tutti gli effetti positivi sul cancro dei tessuti molli e sul cancro ovarico.
Questo trattamento a base di trabectidina e doxorubicina pegilata liposomiale, sarebbe dunque capace di aumentare la sopravvivenza di circa sei mesi.