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Secondo alcuni dati contenuti in un’indagine condotta sul “fumo a scuola” realizzata da Cittadinanzattiva e presentata ieri al Senato, sembra che gli insegnanti italiani siano troppi tolleranti nei confronti del fumo a scuola.

Non darebbero il buon esempio e spesso farebbero finta di nulla. Da quanto emerge dai risultati ottenuti, si apprende che alle superiori fuma 1 studente su 3.

Da qui, si scopre anche che il 25% dei docenti delle superiori e il 3% dei docenti medi si mostra, del tutto indifferente. Solo il 28% di loro alle superiori e la metà nelle scuole medie fa la segnalazione al dirigente che, per legge, è colui che è responsabile della sicurezza nella scuola.

Questo succede anche perché la categoria stessa degli insegnanti non disdegna di fumarsi una sigaretta. Infatti, alla domanda che è stata posta agli studenti, se hanno visto docenti a scuola fumare, gli intervistati hanno rispondo positivamente per il 77% delle superiori e il 49% delle medie.

Adriana Bizzarri, responsabile scuola di Cittadinanzattiva, sottolinea che “Nelle nostre scuole sono in gran parte assenti i cartelli con il divieto di fumare, la vigilanza scarseggia così come le sanzioni e gli adulti non sempre si propongono come modelli positivi”, dicendosi d’accordo con il “proibire il fumo nei cortili delle scuole”, secondo quanto previsto dal disegno di legge depositato da 2 anni in commissione Sanità di palazzo Madama, chiedendo che siano estesi “anche a dirigenti, docenti e collaboratori scolastici i corsi di formazione ed aggiornamento sul tabagismo previsti dal ddl”.

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