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La più frequente delle intolleranze alimentari nel mondo, è la celiachia, l’unica, che non abbia ancora una cura se non quella di eliminare dalla dieta l’alimento non tollerato.

Essa consiste nella intolleranza al glutine e colpisce oltre 600mila italiani. Sono ben 4 i malati su 5 che non sanno di esserlo: e per questo i casi diagnosticati sono solo 122mila. A rivelarlo, la Relazione annuale al Parlamento del ministero della Salute sulla celiachia.

La variabilità dei sintomi e i segni con cui la celiachia si manifesta rende la diagnosi difficile e di conseguenza ci si trova difronte a dei casi di diagnosi tardive o addirittura sbagliate, al punto che il periodo medio che intercorre dalla presa di consapevolezza dei sintomi da parte del paziente sino alla diagnosi può essere addirittura superare di sei anni.

Le conseguenze possono essere molto pericolose se non si segue la dieta e si viene esposti a sintomi che possono inficiare severamente sulla qualità della vita e portare a complicanze neoplastiche.

Sempre secondo l’indagine, nel 2010 risultano censiti in Italia 122.482 malati, pari al doppio di quelli censiti nel 2007 che erano 64.398 e 12mila in più dell’anno precedente. Un aumento che è costante in tutte le regioni italiane, fatta eccezione della Basilicata.

Le regioni dove risultano esserci più celiaci sono la Lombardia, il Lazio e la Campania, con il 15,3%, l’11,2% e l’11% del totale. Le donne celiache sono molto più numerose degli uomini, sono infatti il doppio, questo perché la celiachia è una malattia che ha una componente autoimmune, mediata da fattori ormonali per i quali si sviluppa prevalentemente nelle donne.

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