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Per la prima volta vengono definite quelle che sono le Linee Guida sulla depressione. Si tratta di un passo in avanti, un modo per riconoscere questo disturbo sin da subito che non è altro che una malattia curabile, se si interviene in tempo.

Le donne, hanno bisogno di essere aiutate e seguite già durante la gravidanza, se presentano determinati sintomi, come tristezza, ansia, paura, ma anche dopo il parto. Hanno bisogno in tal caso del sostegno del compagno e di coloro che gli sono vicino. Chiedere e avere, l’assistenza e il conforto psicologico per poter crescere con serenità i propri bimbi.

La depressione si stima, che colpisca il 16 per cento delle donne già durante la maternità, con percentuali che possono variare dal 10 al 23 per cento in gravidanza e dal 10 al 40 per cento nel periodo post-partum.

A questi dati si devono poi aggiungere tutti quegli episodi di maternity blues (50-80%) o le psicosi post-partum (1 su ogni 1.000 parti). Negli ultimi anni, sembra infatti, che siano diminuiti gli infanticidi, e che siano passati da 14 casi del 2009, ai 19 del 2010, ai soli 7 del 2011.

E questo successo si deve soprattutto alle campagne come ”A Smile For Mom’s” e a servizi online come Depressionepostpartum.it.

Le linee guida erano già presenti in Europa e nei Paesi Anglosassoni. Oggi, però in Italia, esistono dei centri specializzati, che possono accompagnare le donne in questo percorso.

Testimonial di questa iniziativa è Camila Raznovich, in attesa del secondo bambino, e autrice di ‘M’ammazza’, uscito da poco in libreria proprio su questo tema.

La scrittrice e mamma, consiglia la lettura di questo testo che è molto divertente e molto ironico: in cui viene spiegato che le madri perfette non esistono e fare la mamma può essere una tortura, ma ne vale veramente la pena.

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