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E’ trascorsa una settimana da quando 70 disabili in gravissime condizioni di salute, tra cui vi erano anche malati di sla, hanno iniziato uno sciopero della fame.

Quello di Monti non è un governo per i disabili ma un governo disabile“.

Parole molto dure, pronunciate da Mariangela Lamanna, vicepresidente del Comitato 16 novembre onlus che si è battuto al fianco di questi malati per sollecitare l’attenzione del governo sul Piano per l’Autosufficienza e sullo stanziamento reale di 658 milioni previsti per i malati gravi nella legge sulla spending review.

Il Comitato 16 novembre Onlus aveva presentato da tempo il progetto ‘Restare a casa‘ che prevede l’assistenza domiciliare per i disabili gravi e gravissimi, affetti da patologie neurodegenerative.

La vicepresidente nazionale sottolinea infine che deve essere “Un’assistenza costante e vigile 24 ore su 24 che ha bisogno di cure e macchinari con costi altissimi per la quale noi abbiamo chiesto un contributo statale di 20mila euro a malato. Un progetto che movimenterebbe anche l’occupazione, prevedendo la creazione di 90mila posti di lavoro nel settore dell’assistenza“.

Dopo il ministro Balduzzi, anche il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero si è impegnato ad ascoltare e fare qualcosa per i tanti disabili. Così i componenti del Comitato 16 Novembre che avevano il 21 ottobre attuato uno sciopero della fame, hanno deciso il 27 ottobre, di sospendere questa estrema iniziativa.

Tra loro c’era anche Salvatore Usala, segretario del Comitato e malato di Sla.

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