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Nel delitto di Yara Gambirasio, gli inquirenti hanno sempre puntato sulla pista del Dna nel corso delle indagini per arrivare all’assassino della piccola ginnasta di Brembate Sopra uccisa due anni fa, e ci hanno visto giusto.

Infatti, dalle tracce dell’assassino che sono state ritrovate sul suo corpo della bambina, gli esperti sono riusciti ad individuare il padre di costui. Un uomo di Gorno (Bergamo) che però non può fornire informazioni sul delitto in quanto morto nel 1999.

Ma i genetisti sono sicurissimi sulla sua identità: infatti, vi sarebbe un margine di errore pari a 1 su 14 milioni, la probabilità di paternità è del 99.999993%.

A rivelarlo è Emiliano Giardina dell’Università Tor Vergata di Roma, genetista che indaga sul caso Gambirasio.

Inoltre, sono stati rilevati anche i profili genetici dei figli dell’uomo di Gorno ma pare non coincidano con quelli dell’assassino di Yara, il quale dovrebbe essere un suo figlio illegittimo: le indagini, proseguono cercando di arrivare al Dna della madre del killer.

Secondo quanto, riportato, dal Corriere della Sera il genetista Giardina ha fatto sapere, di aver deciso di proseguire con le indagini isolando la componente femminile dal Dna, per arrivare alla madre.

A quel punto, avendo i nomi di entrambi i genitori, il cerchio si dovrebbe stringersi.

Appurato il Dna dell’assassino, Mohammed Fikri, il marocchino arrestato e poi scarcerato dovrebbe essere scagionato, in quanto ad oggi è ancora indagato per il delitto di Yara.

Stasera nel programma televisivo Quarto Grado, su Rete4, Salvo Sottile ne discuterà in studio con esperti e consulenti, proseguendo la sua inchiesta in Valseriana alla ricerca della donna che potrebbe essere la madre dell’omicida.

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