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Il presidente di Cipro, Nicos Anastasiades, non è riuscito ad avere la maggioranza in Parlamento per il prelievo forzoso sui depositi bancari proposto dall’Ue.

A confermarlo, il portavoce del governo cipriota. Sembrerebbe infatti, che per approvare il piano, occorra una maggioranza di 29 deputati sui 56 che compongono l’assemblea, ma il partito di Anastasiades ne avrebbe soltanto 20 oltre anche all’appoggio di altri 8 degli alleati di destra, mentre 1/9 del parlamento è ancora incerto.

Intanto, il caso di Cipro e il dibattito su una possibile legge che preveda il prelievo forzoso sui conti correnti aprono un precedente che spaventa l’Europa e i mercati. Ricordiamo che lo scorso fine settimana il governo cipriota e i finanziatori internazionali hanno pensato di fissare un’imposta sui depositi bancari pari al 6,7% per quelli sotto i 100.000 euro e del 9,9% per quelli di importo superiore.

Ma non pochi sostengono che il salvataggio dell’indebitata isola da parte della Ue, con il prestito di 10 miliardi e l’eventuale benestare di questo prelievo forzoso sui depositi, abbia seminato il panico tra gli investitori.

A dimostrarlo anche le reazioni delle Borse di ieri e di oggi.

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