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E’ una Domenica di lavoro quella di oggi, per il governo Letta. Infatti, ministri, vice e sottosegretari sono alle prese per trovare le dovute coperture per le riforme annunciate. Sì, perché oltre all’Imu, che potrebbe essere sospesa per decreto, c’è anche l’emergenza della cassa integrazione in deroga, senza il cui rifinanziamento, sarebbe a rischio.

Così, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, si è confrontato con il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. Le tre priorità assolute per arginare gli effetti sociali della crisi e rilanciare la crescita, sono dunque oltre al finanziamento della cassa integrazione in deroga e la sospensione almeno della prima rata dell’Imu, anche abolizione del previsto aumento di un punto dell’Iva a partire da luglio.

Misure queste che costerebbero in tutto circa 6 miliardi di euro e per le quali bisognerà trovare subito una copertura, confidando nella chiusura della procedura per il deficit eccessivo nei confronti dell’Italia da parte della Commissione europea.

Per ora non si sa, se si tratterà di semplici misure che arriveranno forse già nella prossima settimana, di più provvedimenti o di una vera e propria manovra aggiuntiva.

Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta spiega “le priorità sono quelle di evitare l’aumento dell’Iva che costa circa 2 miliardi, per la cassa integrazione sono necessari tra 1 e 1,5 miliardi di euro, mentre la sospensione della prima rata Imu ne servono circa 2-3 miliardi“.

Infine, per l’abolizione totale dell’imposta sulla prima casa sarebbero invece necessari 4 miliardi che salirebbero ulteriormente se, come vuole il Pdl, fosse eliminata anche quella sui terreni agricoli.

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