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Con una somministrazione costante di galattosio i pazienti di Alzheimer possono avere un miglioramento della prestazione cognitiva e un abbassamento dei valori della glicemia.

A rivelarlo è uno studio pilota, condotto dal Cerifos, che sarà presentato nel corso del congresso sulla neuroplasticità e la modificabilità cognitiva per i primi di giugno.

Il dottor Samorindo Peci, direttore scientifico del Centro ha spiegato che il galattosio è uno zucchero facilmente reperibile, assimilabile e che penetra la cellula senza necessitare del recettore insulinico, di fatti viene anche consigliato come integratore.

Inoltre, ha sottolineato lo specialista, “è lo zucchero del latte materno, quindi una sostanza strettamente legata alla crescita e alla strutturazione cellulare, per cui si comprende facilmente come possa favorire la rigenerazione del sistema danneggiato da patologie degenerative come l’Alzheimer“.

Tale zucchero è stato somministrato quotidianamente per sei mesi a pazienti in fase preclinica di demenza, e all’inizio, durante e alla fine di questa fase, è stata verificata la prestazione cognitiva dei pazienti per mezzo di test.

Da qui i ricercatori, hanno scoperto dei miglioramenti significativi nelle funzioni celebrali. E per questo il dottor Peci è arrivato alla conclusione che “I risultati di questo studio pilota fanno quindi ben sperare che la somministrazione di galattosio migliori l’apporto di energia alle cellule cerebrali tanto da impedirne il decadimento pur con l’avanzare dell’età“.

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