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Beatriz è una giovane donna di 22 anni, vive in El Salvador, ed è alla 25esima settimana di gravidanza. Purtroppo la giovane è affetta da una malattia (il lupus eritematoso sistemico) che potrebbe ucciderla durante il parto.

Il feto che ha in grembo è anencefalico, ossia non ha una parte del cervello, e difficilmente sopravviverà.

Ebbene, nonostante questo, Beatriz non potrà sottoporsi all’aborto terapeutico: la Corte Suprema del Salvador ha respinto il ricorso presentato dalla donna.

L’11 aprile Beatriz ha chiesto l’autorizzazione per un aborto terapeutico, proibito dalla legislazione locale. L’Alta Corte ha respinto tale richiesta, nonostante fosse appoggiato anche dall’equipe medica che la segue.

A sostenerla numerose associazioni e Ong. La storia di Beatriz ha inizio a marzo quando arriva in ospedale di Rosales in gravi condizioni: ha ulcere sul corpo e febbre molto alta da due settimane. Le analisi fanno scoprire che la donna è alla 13esima settimana di gravidanza e che il feto è anencefalico.

I medici dell’ospedale vorrebbero operare subito per interrompere la gravidanza, ma l’aborto in Salvador non è legale e devono quindi rivolgersi ai giudici. Dopo un’attesa di sette settimane, la Corte (composta da quattro uomini e una donna) rifiuta l’autorizzazione, la giovane rischia ora la vita.

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