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Walter Visigalli ha deciso di farsi amputare la mano trapiantata 13 anni fa. L’uomo, 48enne era stato il primo a sottoporsi in Italia, ad un trapianto di mano, un intervento durato 13 ore, nel 2000, al San Gerardo di Monza, dal chirurgo Lanzetta, oggi nome di punta dell’Istituto italiano di chirurgia della mano della città brianzola.

L’uomo aveva perso la mano quando aveva 20 anni a causa di un brutto incidente. Ora, però, ha preferito l’amputazione perché, negli ultimi tempi la situazione era peggiorata e stava rischiando la cancrena dell’arto e la setticemia.

L’operazione di amputazione è avvenuta martedì scorso, presso la clinica milanese Columbus. Eppure i medici erano stati molto ottimisti. Il 48enne, dipendente della Mapei e residente prima a Mediglia (Milano) e poi a Mulazzano (Lodi), si era impegnato nella riabilitazione, ma le crisi di rigetto, all’inizio lievi, sono andate via via aumentando. Negli ultimi due anni, infatti il dolore era diventato insopportabile, rischiando cancrena e setticemia.

Così Visigalli si è fatto coraggio è ha deciso di intraprendere questa strada. Il chirurgo Lanzetta che eseguì allora il trapianto al San Gerardo di Monza, ha detto che al soggetto verrà impiantata una protesi nel giro di 4 o 6 settimane. (Nella foto in alto, il dott. Lanzetta con Walter Visigalli).

Questo, non sarebbe il primo caso al Mondo, nel 2000 anche Clint Hallam si fece amputare una mano in quanto ‘non la riconosceva e presentava un colore diverso’.

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