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Luca Revelli, chirurgo endocrino, uno degli esperti dell’incontro “Ambiente e tiroide, il mare, lo iodio, le radiazioni”, promosso dall’Università cattolica di Roma, dichiara che i frutti di mare, i crostacei, le alghe e il pesce in generale, sono salutari per la tiroide.

La risposta di tale effetto benefico, risiederebbe nello iodio in essi contenuto. Tutti questi alimenti, provengono appunto dalle zone di mare, e pertanto anche frutta e verdura coltivate in prossimità delle coste, aiutano la tiroide. Revelli, però, sfata un mito dicendo che “Respirare l’aria di mare è una leggenda metropolitana”.

Sì, perché, secondo l’esperto, dipenderebbe dal cibo “dal pesce fresco ai prodotti locali coltivati su terreni costieri ricchi di iodio, che ne sono ricchi” di iodio e non dall’aria.

Spazio dunque nell’alimentazione a prodotti ricchi di iodio per prevenire malattie della tiroide, gozzo, noduli e neoplasie, in crescente aumento in Italia. Oggi ad esempio, ne soffrono circa 6 milioni di persone e in alcune aree italiane, non a caso quelle più distanti dal mare, si sfiora il 40% di diagnosi.

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