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Il Santo Padre, durante il volo di rientro dal Brasile che lo portava a Roma concedendosi ad un’intervista durata un’ora e mezza, ai giornalisti che viaggiavano con lui, toccando un tema molto delicato, come quello dell’omosessualità presente anche nella Chiesa ha risposto “Si scrive tanto sulla lobby gay nella Santa Sede, ma ancora non ho una cartella con le identità di chi ne farebbe parte“, aggiungendo anche “Chi sono io per giudicare i gay?“.

Il Papa, ha sottolineato, però, che “Il problema non è avere questa tendenza” omosessuale ma piuttosto “fare lobby, lobby politiche, lobby massoniche, e anche lobby gay omosessuali”, affermando di voler approfondire anche il ruolo delle donne nella Chiesa, ribadendo, che “Non si può immaginare una Chiesa senza donne attive” però, dice “no” al sacerdozio femminile.

Ma il Vescovo di Roma, non si ferma qui, e pone una particolare attenzione anche nei confronti dei divorziati. Il Papa infatti, ha spiegato ai giornalisti che “La Misericordia è più grande“, promettendo che in occasione del prossimo Sinodo affronterà il tema e cercherà di recuperare anche lo studio avviato da Joseph Ratzinger per trovare una soluzione ai processi canonici di annullamento, che attualmente sono l’unica strada per chi vuole tornare ai sacramenti.

Intanto una reazione molto positiva alle parole di Bergoglio sui gay, arriva da Nichi Vendola: Il Papa ha detto che la pedofilia non è un peccato, ma un reato, e per l’omosessualità, invece, si è chiesto ‘chi sono io per giudicare un gay?’. Credo che se la politica avesse un milionesimo della capacità ascolto del Papa, sarebbe in grado di aiutare meglio la gente che soffre”.

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