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I dipendenti statali sono in subbuglio, in seguito del varo deciso dal Consiglio dei ministri del regolamento che proroga fino al 2015 l’adeguamento delle retribuzioni, gli scatti di anzianità e il rinnovo dei contratti. Pertanto, sindacati di insegnanti, medici pubblici e forze dell’ordine, contestano con decisione tale azione del governo, annunciando mobilitazioni e scioperi.

Secondo il sindacato Anief-Confedir: “Il blocco dei contratti farà perdere agli statali tra i 6mila e i 60mila euro” “Una grave perdita economica, stimabile in una cifra sino ai 6-7mila euro, ai medici che operano nel pubblico fino a 25mila euro e ai dirigenti statali anche di 60mila”.

L’intenzione del sindacato è ora quello di rivolgersi ai vari tribunali di competenza per impugnare la decisione del governo. Grande protesta si solleva nel settore Sanità. Il sindacato dei medici dirigenti Anaao-Assomed infatti commenta dice che: “I dipendenti del Servizio sanitario nazionale (Ssn) hanno il contratto di lavoro bloccato dal 2009. L’attacco a ruolo e status dei dirigenti del SSN mina alle fondamenta la sanità pubblica“. E non è l’unico, a pensarla così, infatti, anche l’Anaao si farà promotrice di iniziative di protesta, come del resto anche la Cisl Medici, e l’Fp-Cgil Medici.

Intanto, l’Usb ha già stabilito sciopero generale per il 18 ottobre.

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