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Silvio Berlusconi ha usato toni pacati, non ha mai alzato la voce, non ha mai sbattuto le mani sul tavolo, come, invece, aveva fatto nell’altro videomessaggio, quello contro la sentenza della Cassazione per il processo Mediaset.

Il leader del Pdl, è apparso stanco, dimesso, con la voce che si spezzava dalla commozione e dall’aria non trionfalistica, sebbene nel suo videomessaggio abbia annunciato una nuova discesa in campo e il ritorno di Forza Italia. Berlusconi, ha scandito, che intende continuare a fare politica anche fuori dal Parlamento, sottolineando che “un leader non ha bisogno di un seggio”. Aggiungendo anche che si batterà “in Italia e in Europa per ottenere la revisione” della sentenza Mediaset.

In 16 minuti di discorso, molto diverso anche da quello della prima discesa in campo del ’94, questa volta il suo appello, rivolto agli italiani è stato quello di “ribellarsi” con lui, spiegando che si tratta di un’ultima possibilità, annunciando di fatto che il ritorno di Forza Italia, è l'”ultima chiamata prima della catastrofe“.

Berlusconi nel videomessaggio, non ha fatto nessun riferimento al governo, se non per annunciare che “i nostri ministri hanno già messo a punto le nostre proposte per il rilancio economico, per fermare il bombardamento fiscale che sta mettendo in ginocchio le nostre famiglie e le nostre imprese“. E rivolgendosi agli italiani l’ex premier, ha lanciato un affondo alle toghe, un durissimo attacco, nel momento in cui è tornato a parlare della battaglia contro la sinistra delle tasse e della patrimoniale.

Nella giornata di oggi è previsto un incontro tra Berlusconi e i ministri del Pdl, a cui seguirà un vertice del partito. In questa sede, verranno prese le decisioni rispetto all’atteggiamento da tenere nei confronti dell’esecutivo anche in vista della decisione della Giunta per le elezioni del Senato che ha bocciato con 15 voti contrari la relazione del Pdl Andrea Augello, pronunciandosi a favore della decadenza di Berlusconi da senatore.

La giunta per le elezioni ha infatti bocciato la relazione del Pdl Augello con il solo voto contrario. Egli è stato l’unico a non lasciare l’aula di palazzo San Ivo alla Sapienza, abbandonata invece dagli altri parlamentari del Pdl, della Lega e di Gal subito dopo la bocciatura delle due pregiudiziali.

E il presidente della giunta, Dario Stefano, al termine della riunione ha detto “Ho ritenuto di assumere personalmente” la responsabilità di incarico di relatore, ufficializzando “perché si continui sulla strada di un’impronta istituzionale” e “scevra da condizionamenti e appartenenze politiche“.

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