Spread the love


Il Santo Padre, si è recato questa mattina in Sardegna, per una visita a Cagliari. Ad accoglierlo all’aeroporto, c’erano anche l’arcivescovo della città, Arrigo Miglio, il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri, il governatore Ugo Cappellacci, l’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede Francesco Maria Greco, il nunzio apostolico Adriano Bernardini, oltre una decina di disabili.

Il Papa si è avvicinato loro a bordo di una Ford blu e dal finestrino aperto ha salutato tutte le persone presenti, che a gran voce lo acclamavano. Poi è andato verso il Cpa, Centro prima accoglienza immigrati, struttura all’interno dell’aeroporto che attualmente accoglie 150 persone.

Grande affetto esternato nei suoi confronti. L’auto con il Papa ha rallentato quando è passata davanti alla struttura che accoglie gli immigrati richiedenti asilo, la maggior parte musulmani, gesto questo accolto da un grande applauso.

Mio papà da giovane è andato in Argentina pieno di illusioni, convinto di trovarvi l’America e ha sofferto la crisi del Trenta, hanno perso tutto, non c’era lavoro“. Con queste parole, con un discorso a braccio, il Papa ha parlato davanti al mondo del lavoro a Cagliari, in Largo Carlo Felice.

Papa Francesco, ha parlato ai lavoratori della Sardegna e ai disoccupati, soffermandosi sui problemi che genera la mancanza di lavoro. ”Io vi dico coraggio, ma non voglio che questa sia una parola vuota detta con un sorriso. Non voglio fare l’impiegato della chiesa che dice parole vuote. Voglio che questo venga da dentro, ve lo dico come pastore e come uomo!.

Il Pontefice ha poi osservato che”Questa è la seconda città che visito dell’Italia, la prima Lampedusa, tutte e due sono isole, nella prima ho visto la sofferenza di tanta gente che cerca, rischiando la vita, dignità, pane, salute, il mondo dei rifugiati, ho visto la risposta di quella città che essendo isola non ha voluto isolarsi, e riceve con quello che ha. Fa suo chi riceve, ci dà un esempio di accoglienza, lì“, e continuando ha detto “c’è sofferenza e una risposta positiva, qui in questa seconda isola che visito, anche qui trovo sofferenza, una sofferenza che uno di voi ha detto che indebolisce e finisce con rubarti la speranza. Una sofferenza da mancanza di lavoro che ti porta, scusatemi se sono un po’ forte ma dico la verità, che ti porta a sentirti senza dignità, dove non c’è lavoro manca la dignità“, sottolineando anche che”questo non è un problema della Sardegna, soltanto, o solo dell’Italia o di altri paesi d’Europa, è la conseguenza di una scelta mondiale, di un sistema economico che porta a questa tragedia, un sistema economico che ha al centro un idolo che si chiama denaro“.

Il Papa si è soffermato a lungo anche sulle nuove generazioni che non trovano lavoro. Chiedendo a tutti di non perdere la speranza, di essere solidali gli uni gli altri.
Poi ha incontrato tante persone, e diversi bambini accorsi a salutarlo, portando anche qualche dono. Si è diretto dopo, passando prima tra un bagno di folla, al santuario della Madonna di Bonaria, dove sta celebrando in questo momento la Santa Messa.

Il Papa è nato a Buenos Aires di cui è stato cardinale arcivescovo. La sua idea di visitare la Sardegna è partita anche dal fatto di poter innalzare la sua preghiera alla Madonna di Bonaria, che ha dato il nome alla capitale dell’Argentina. È il nome che fu scelto dai marinai che giunsero a Rio de la Plata il 3 febbraio 1536 con 16 navi spagnole, con a bordo 1600 navigatori capitanati da Pedro de Mendoza, tra i quali sembra che ci fossero alcuni marinai sardi. A bordo vi erano anche i padri Juan de Salazar e Juan de Almancia, provenienti da Siviglia, dove si era già diffusa la devozione per la Vergine di Bonaria, proclamata da tempo patrona dei naviganti.

Il Santo Padre, ricordando poi l’approdo di don Pedro e il suo progetto di fondare una città, ha detto che “i marinai che lo avevano portato laggiù erano sardi e loro volevano che si chiamasse Città della Madonna di Bonaria”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.