Foto di Barbara Gravelli
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Foto di Barbara Gravelli

Tuttoperlei.it ha intervistato il bravissimo attore di cinema, tv e teatro, nonché regista Massimiliano Vado.

Il nostro artista, ci ha raccontato di essere nato a Savona, in un anno compreso tra il 1969 e il 1982, di essersi diplomato presso la Scuola del Teatro stabile di Roma diretta da Maurizio Scaparro e di essersi specializzato al Teatro Stabile del Veneto e nella Compagnia dei giovani.

Massimiliano, ci ha raccontato di aver alternato nelle varie interpretazioni teatrali, testi classici e moderni, e di essere stato diretto tra gli altri anche da Giuseppe Patroni Griffi (con cui ha collaborato anche in veste di traduttore di testi di Miller, Rostand e Shakespeare), da Sebastiano Lo Monaco direttore del Teatro stabile di Messina, da Alessandro Benvenuti grazie allo spettacolo Delitto per Delitto con Alessandro Gassman e Beppe Fiorello, da Luciano Damiani con cui ha realizzato lo spettacolo-documento dedicato a Giorgio Strehler al Piccolo teatro di Milano, e con Daniele Pecci; poi Alvaro Piccardi nell’Elena di Euripide, Matteo Tarasco al festival dei Due Mondi di Spoleto, Massimiliano Bruno, Giorgio Serafini Posperi, e Enrico Maria Lamanna nello spettacolo sul primo processo di stregoneria in Italia, prodotto da Festival di Todi e interpretato insieme a Ornella Muti.

Il nostro intervistato, ci ha anche detto che le sue collaborazioni più complesse sono state quelle con Roberto Guicciardini, quando ha vestito i panni di primo attore nella parte di Tito Belcredi nell’Enrico IV di Pirandello, e nell’interpretazione di Iago, nell’Otello shakespeariano tradotto da Masolino d’Amico, oppure quando ha ricoperto il ruolo di co-regista.
E successivamente con Marco Maltauro e Michele la Ginestra: con il primo è nata una collaborazione nel 2005 che continua a tutt’oggi, grazie al susseguirsi di continui progetti teatrali e cinematografici, prodotti dalla Casa di Goethe/Goethe Institute, mentre con il secondo prosegue una produzione comune al Teatro Sette con testi, in esclusiva, di Lillo e Greg. Interpretati insieme a Sergio Zecca.

Massimiliano Vado, ci ha inoltre ricordato, di avere alle spalle una consolidata esperienza da regista teatrale: Una vita nel Teatro di Mamet, Viaggio in Italia di Goethe, Aspettando Godot di Beckett, Crimini tra Amici di Schmidt, Diversamente Giovani di Michela Andreozzi e Luca Manzi, e L’Educazione Sentimentale delle Femmine, Francoquadri e Idolatria da lui anche scritti.

Fra le sue più importanti interpretazioni televisive, abbiamo ricordato insieme: Distretto di Polizia 5 con la regia di Roy Bava, Distretto di Polizia 6 con la regia di Antonello Grimaldi, R.I.S. 4 – Delitti imperfetti con la regia di Pier Belloni.
Si ricordano inoltre, le sue partecipazioni alle serie tv: Benvenuti a Tavola 2, Il Restauratore, con Lando Buzzanca, Caso di Coscienza 5, con Sebastiamo Somma e Vittoria Belvedere, Ombrelloni e Sposami.

Da novembre 2009, Massimiliano è conosciuto anche, per la sua partecipazione nel cast ricorrente della soap opera CentoVetrine, grazie al ruolo interpretato di Zeno Bauer.

Foto di Mediavivere

E relativamente all’esperienza cinematografica, non possiamo non ricordare che è stato diretto da Massimiliano Bruno in Nessuno mi può giudicare e in Viva l’Italia, da Claudio Insegno in Una Notte agli Studios e da Alessio Maria Federici nel remake del film francese La chanche de ma vie”: “Stai lontana da me, oltre che da Roberto Burchielli in Sbirri con Raoul Bova.

A Massimiliano Vado abbiamo chiesto:

Come è nata la tua passione per la recitazione?
“Andando a teatro, sin da quando avevo sei anni. Senza smettere mai. Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia curiosa e attenta che mi ha sempre portato a vedere cose belle e stimolanti, dai classici alla commedia musicale. Procedo per ispirazioni e non saprei fare altro. Credo che il segreto della mia professione sia di non smettere mai di studiare, alimentando la passione in modo costruttivo e leale”.

In cosa ti somiglia e in cosa no, il personaggio che interpreti in CentoVetrine?
Mi somiglia moltissimo nella sua propensione al male, nel fatto che finisce in carcere spessissimo e non riesce a rinunciare al lato oscuro della forza; ma anche nel fatto che si innamora di una ricca ereditiera che poi diventa poliziotta e alla fine lo arresta, trovo molte somiglianze con la mia vita reale. La faccia, invece, non mi somiglia per niente. (Ride) Zeno non ha niente in comune con me: il divertimento assoluto e irripetibile del mio lavoro è proprio quello di inventarsi un personaggio e di farlo vivere pur non essendo lui; avere la possibilità di essere qualcosa di diverso da se stessi. Un altro modo di parlare, di muoversi, di camminare e di pensare. Se procedessi imitando me stesso non sarei un attore ma qualcosa di qualità diversa, e non mi piace quando vengono confusi i livelli o mi arrivano critiche superficiali che banalizzano il lavoro che faccio. Accettando di fare un prodotto commerciale so di espormi molto ma non amo molto essere riassunto in un voto o in un commento banale su Twitter. Lo sforzo giornaliero per produrre una cosa, che percepisco molto amata e che mi è molto piaciuto fare, merita una attenzione meno ridondante. Zeno non mi somiglia ma lo difendo molto”.

C’è qualcosa, a livello lavorativo, che ancora non hai fatto e che ti piacerebbe fare?
Ho esattamente in mente gli autori e i testi che mi piacciono, i registi con cui ancora non ho lavorato e che stimo molto, e i teatri o i festival dove ancora non sono stato. Voglio fare tutto“.

Come definisci uno spettacolo teatrale?
Domanda difficilissima. Ogni spettacolo è storia a se e fare dei paragoni non è possibile. Credo che la linea comune che mi interessa e che ogni volta ricerco sia l’energia che il gruppo riesce a creare. Mi piacciono le individualità messe a disposizione del progetto e non dell’ego personale. Ogni spettacolo deve fare un passo avanti sul piano culturale, deve raccontare qualcosa di nuovo, creando un dubbio e spostando il punto di vista. In più, ogni sera, lo spettacolo è sempre diverso, unico, sfuggendo così ad ogni definizione predefinita. Sono convinto che l’arte teatrale sia rimasta l’unica non riproducibile altrove”.

Ci puoi parlare dei tuoi attuali e prossimi impegni lavorativi?
Dal 20 al 23 febbraio sarò al Teatro del Canovaccio di Catania con Zero (astenersi perditempo) di Massimiliano Bruno, diretto da Michela Andreozzi, che io stesso dirigerò nella commedia Maledetto Peter Pan di Michele Bernier e Marie Pascale Osterrieth, e tratta da un fumetto francese. L’11 marzo, alla Casa di Goethe di Roma, parteciperò alla conferenza-lettura Il re, il papa e il Belli, il soggiorno romano di Paul Heyse e le sue conseguenze letterarie. Il resto è tutto in forse, quindi non è ancora il momento di parlarne. Incrociate le dita per me..”.

Tuttoperlei.it ringrazia Massimiliano Vado per la disponibilità dimostrata e invita coloro che ci leggono, a seguirlo sulla sua pagina ufficiale di Facebook (https://www.facebook.com/massimilianovadoufficiale) e sul suo blog (educazionesentimentaledellefemmine.wordpress.com).

Un pensiero su “Intervista a Massimiliano Vado, attore tv, cinema, teatro e regista”

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