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La posizione dell’Italia, sulla vicenda dei due marò italiani, che sono trattenuti in India da oltre due anni “è fermissima: niente processo, si va verso internazionalizzazione costante della questione“.

L’Italia rifiuta, senza se e senza ma, la giurisdizione indiana e vuole che il giudizio sui due fucilieri Salvatore Girone e Massimiliano Latorre sia espresso da una corte italiana o internazionale.

Ad annunciarlo è il commissario straordinario del governo, Staffan De Mistura, davanti alle Commissioni riunite Esteri e difesa di Camera e Senato, spiegando che l’Italia ha scelto di portare avanti “tutti gli strumenti che contestano la giurisdizione indiana e insistono su quella internazionale, e nel caso specifico della nave di bandiera“, confermando quanto già detto anche dal ministro degli Esteri Federica Mogherini.

“Al processo noi non andiamo: non presenteremo i nostri fucilieri, insistiamo per la giurisdizione internazionale della questione”: questa la linea del governo italiano in ordine al ‘caso maro’,

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