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In occasione della Giornata mondiale senza tabacco, che si è celebrata il 31 maggio, l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ha esposto i dati emersi dal suo Reparto di Broncopneumologia, dai quali è emerso che un bambino su cinque che ha problemi respiratori, il più delle volte sono causati dal fumo passivo di sigaretta.

Molti studi, infatti, hanno dimostrato, che esiste una correlazione tra il fumo di sigaretta e molte patologie respiratorie, cardiovascolari, digestive e del sistema riproduttivo.

Prime tra tutte l’asma, poi a seguire bronchite cronica ostruttiva, infarto e angina al cuore, ictus e tumore del polmone.

Ciò che preoccupa gli esperti, oltre al fumo attivo, è anche quello passivo, in quanto circa 1,2 miliardi di fumatori adulti producono fumo ambientale o di “seconda mano”, mettendo così a rischio la salute del 52% di bambini, che nel secondo anno di vita è esposto al fumo passivo, tant’è che il 38% di essi, ha un o entrambi i genitori che fumano in casa.

Ma oltre al fumo attivo o passivo, preoccupa molto anche il fumo di “terza mano”, ovvero quello che impregna gli abiti del fumatore. Ad esempio, è il caso del genitore che si accende una sigaretta sul balcone di casa, ma che rientrando nell’appartamento, con i vestiti impregnati di fumo, prende in braccio il suo bambino facendogli respirare lo stesso sostanze tossiche per la salute.

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