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Papa Francesco, ad un anno dalla sua visita a Lampedusa, ha inviato al vescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro un messaggio “Mi reco ancora una volta spiritualmente al largo del mare Mediterraneo per piangere con quanti sono nel dolore e per gettare i fiori della preghiera per le donne, gli uomini e i bambini che sono vittime di un dramma senza fine“.

Sottolineando con le sue parole, l’urgenza da parte delle istituzioni, di trovare soluzioni concrete, per fronteggiare tale fenomeno immigratorio, onde evitare altri morti in mare, nel disperato viaggio della speranza.

E proprio su questo tema, si è soffermato a lungo anche il cantautore romano Claudio Baglioni, intervistato, questa mattina, da Lorena Bianchetti, nel corso della trasmissione domenicale ‘A Sua Immagine‘, dall’isola di Lampedusa.

Baglioni ha commentato le ultime tragedie del Mediterraneo dicendo che ‘Rappresentano il segno di un mondo senza equità, che porta ad una situazione di disagio per chi dolorosamente lascia la propria casa e per chi non ha compreso cosa sta accadendo“.

E continuando che è :”Una situazione che va avanti da 25 anni, anche se continuiamo a chiamarla emergenza, che rappresenta un grande fallimento della nostra politica, di quella europea e forse di quella mondiale“.

Baglioni si è soffermato a lungo sul fenomeno dell’immigrazione clandestina, analizzandone diversi aspetti, anche perché è un dramma che lo tocca molto da vicino, visto che è molto legato all’isola e la considera una seconda casa.

Il cantautore romano ha poi parlato dell’importanza del viaggio pastorale compiuto da Francesco, del carisma del Pontefice, e della generosità ed accoglienza dei lampedusani.

Ha ricordato il significato di quel saluto fatto da Papa Bergoglio, ‘O’Scià’, che in dialetto lampedusano significa ‘fiato mio’ o ‘mio respiro’ e che gli isolani adoperano in forma amichevole.

Claudio Baglioni ha poi ricordato, con emozione, il suo incontro con il Papa, avvenuto in occasione della sua visita a Lampedusa, durante la quale gli ha fatto dono di un cappellino proprio con la scritta O’Scià.

Nome da lui scelto, per la manifestazione artistico-culturale, da lui ideata nel 2003, e che ha già visto 10 edizioni. Una kermesse di musica, arte e spettacolo, di diversi giorni, con cadenza annuale, a settembre-ottobre, che ha coinvolto una grande quantità di artisti nazionali ed internazionali.

Una rassegna, sulla spiaggia della Guitgia, al fine di sensibilizzare le coscienze sul dramma dell’immigrazione clandestina e lo scambio di culture.

Baglioni, inoltre, e la sua Fondazione O’Scià, presieduta dalla presidentessa Rossella Barattolo, in più occasioni si sono fatti promotori del ‘Nobel per la pace’ per Lampedusa e i suoi abitanti.

Ed è proprio a quest’isola, ai suoi abitanti, e a Papa Francesco, che il cantautore romano ha voluto dedicare il brano – pubblicato lo scorso anno, nell’album ‘ConVoi’ – dal titolo ‘Isole del Sud‘.

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