Spread the love

L’ex Pibe de Oro, che in un referendum della Fifa, è risultato essere il più grande giocatore della storia, secondo molti della rete non avrebbe dovuto partecipare alla Partita Interreligiosa – disputata ieri sera per la Pace voluta e promossa da Papa Francesco, suo connazionale e grande appassionato di calcio – perché non di esempio.

Ma per fortuna, Maradona c’era. Era lì per dare il suo sostegno, giocando per 90′ e dando un grandissimo contributo alla sua squadra.

Il match è finito 6-3 (al suo inizio, anche un videomessaggio del Papa, che ha donato anche un ulivo che sarà piantato nello stadio Olimpico), per il Pupi, la squadra che porta il nome della fondazione di Javier Zanetti, sullo Scholas composto anche dalla coppia Maradona-Baggio.

Ventimila persone hanno risposto positivamente all’appello del pontefice, e tante altre quelle collegate da casa, a seguire la diretta e ad inviare un sms solidale.

Una serata di festa e con tante famiglie. Genitori che si scaldavano sulle note di Nec e i figli pazzi per Violetta.

Poi è stata la volta del grande calcio. Grandi nomi del calcio di ieri e di oggi. Bellissimo l’assist esterno con cui Dieguito’ ha servito il Codino per il gol di quest’ultimo nel primo tempo della partita, e con un altro paio di giocate e le proteste con Rocchi per un rigore concesso agli avversari, tutte cose che hanno divertito ed emozionato il pubblico.

Maradona era in ottima forma, nonostante i suoi 54 anni. Avrebbe voluto concludere la partita con un suo bel gol, ma purtroppo non ci è riuscito. La tripletta di Icardi ha portato la squadra avversaria in vantaggio.

Una festa proprio come la voleva Papa Francesco, Semplice, in nome della tolleranza, della pace, del rispetto reciproco tra popoli e religioni. Con un occhio anche alla fame nel mondo, con bandiere del Vaticano, dell’Iran, della Palestina, dell’Argentina e dell’Italia una accanto all’altra, sugli spalti.

Il Papa prima del match, ha incontrato i calciatori in Vaticano dicendo loro: “Vi ringrazio perché avete prontamente aderito al mio desiderio di vedere campioni e allenatori di vari Paesi e religioni confrontarsi in una gara sportiva per testimoniare sentimenti di fraternità e di amicizia”.

Emozionante l’incontro tra Maradona e il Pontefice. Il calciatore arrivato al cospetto del Papa gli ha detto: “Mi ero allontanato dalla Chiesa, ora sono tornato”, e dopo un lungo abbraccio Francesco gli ha risposto: “Ti stavo aspettando”.

Poche parole, quelle di Bergoglio, ma ricche di significato. Il Vangelo, del resto, è pieno di persone che si smarriscono, come ad esempio il figliol prodigo, che poi ritrova la retta via e viene abbracciato dal padre misericordioso che lo aspetta e non lo manda via.

Chissà che non sia anche il caso di Maradona. E’ un fuoriclasse, e questo si sa, non lo è nella vita, ma anche questo si sa. Ma ieri di fronte al Papa, a quel Papa, che lo ha accolto con tanta tenerezza e semplicità, Diego si è sentito uno degli “ultimi”.

Infatti subito dopo l’incontro, rivolgendosi alla stampa ha detto: “è uno che è molto più fuoriclasse di me, e che mi ha preso il cuore quando parla della fame nel mondo, di fronte alla quale nessuno deve chiudere gli occhi.

E dopo l’incontro con lui, dopo avergli donato la maglia della nazionale argentina con il numero 10 e la scritta Francisco, l’ex Pibe de Oro, euforico e contento, proprio come se avesse segnato un gol decisivo, ha espresso tutta la sua gioia.

Sono davvero commosso per il fatto di averlo abbracciato”, ha detto ai giornalisti. “Mi ero allontanato dalla Chiesa cattolica perché pensavo che non facesse abbastanza per i bisognosi e poi quando Dio si è preso mia madre. Ma adesso con Francesco è diverso. Non ho mai visto un Papa con così tanto… quello che sappiamo tutti, “los huevos” (gli attributi, ndr)”.

E alla domanda su quale fossero state le parole pronunciate dal Santo Padre, lui ha detto: “Che mi stava aspettando e io mi sono emozionato. Gli ho promesso che se c’è da fare qualcosa per la pace io ci sarò sempre. Ma è lui il vero fuoriclasse, molto più che Maradona, è lui il vero numero 10 dell’Argentina”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.