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Le forze di sicurezza sono sul piede di guerra, pronte allo sciopero generale contro lo Stato, per il blocco degli stipendi previsto nel 2015, annunciato anche dal ministro Madia.

Il premier Renzi messo a conoscenza di questa possibilità, si è detto pronto ad incontrare le rappresentanze sindacali ricordando però, che il blocco era già previsto nei documenti di bilancio.

Riceverò personalmente gli uomini in divisa ma non accetto ricatti“.

Una nota di palazzo Chigi comunica: “Volentieri apriremo un tavolo di discussione con le forze di sicurezza che sono fondamentali per la vita dell’Italia”, ma, siamo l’unico Paese che ha cinque forze di polizia… Se vogliono discutere siamo pronti a farlo, ma su tutto”.

Lo sciopero generale, previsto “entro la fine di settembre”, coinvolgerebbe le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e il Cocer interforze (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di finanza), tutti pronti e coesi a scendere in piazza. Sottolineando che “Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica siamo costretti a dichiarare lo sciopero generale” del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, a causa di una “totale chiusura del governo ad ascoltare le esigenze delle donne e degli uomini in uniforme”.

Numerose, le richieste di incontro rivolte al presidente del Consiglio che sono rimaste inascoltate”.

E pertanto, “ qualora nella legge di stabilità sia previsto il rinnovo del blocco del tetto salariale, chiederemo le dimissioni di tutti i capi dei vari corpi e dipartimenti, civili e militari, e dei relativi ministri poiché non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificità, la professionalità e l’abnegazione del proprio personale”.

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