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Arrivano nuovi indizi sul caso della morte di Andrea Loris Stival. Non ci sarebbero prove certe, ma pesantissimi indizi su ciò che potrebbe esserci dietro alla morte del piccolo.

Un vero e proprio rompicapo. I fari sono ora puntati sulla madre Veronica, riconvocata in questura ieri sera per un nuovo interrogatorio. Non coincidono gli orari dati, con quanto sta emergendo dalle telecamere.

Le indagini si concentrano sul contesto familiare, un viso che fosse a lui conosciuto. Alla madre, infatti, gli investigatori continuano a chiedere con chi Loris avesse una certa intimità.

Gli inquirenti sono convinti che il movente sessuale ci sia dietro al sequestro e all’omicidio (e le mutandine scomparse lo confermerebbero).

Ma c’è di più, si fa largo il sospetto del pedofilo, che ha avvicinato e ucciso il piccolo forse, circuito da tempo.

Gli inquirenti cercano di capire se la madre avesse affidato Loris a qualcuno, e se qualcuno avesse tradito la sua fiducia.

Il bimbo, inoltre, conosceva Orazio Fidone, il cacciatore che lo ha ritrovato e che ora è indagato. “In Paese si conoscono tutti“, spiegano anche che l’indagine sul suo conto è un atto dovuto.

Ma tante cose non tornano. Poi una domanda fatta dal piccolo Loris alla madre qualche settimana fa: “Mamma, cosa vuol dire essere gay?“, fa pensare che forse il bambino poteva salvarsi.

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