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Mogol ha composto insieme a Mario Lavezzi l’Inno della Lombardia che sarà presentato ufficialmente il 22 dicembre prossimo.

Sul testo, ascoltato martedì dai capigruppo in Regione è stato il governatore Roberto Maroni a porre il veto, che non vuole una divulgazione in anteprima.

Mogol da parte sua dice: “Sono nato in via Celeste Clericetti 38 (zona Piola), l’ultima strada di città e la prima di campagna. Sono cresciuto in una famiglia proletaria, i miei genitori erano molto giovani, si stava stretti ma ci si aiutava di più”.

Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha ricevuto a Palazzo Lombardia ieri i due autori accompagnati dal presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo – per un incontro per definire le iniziative che porteranno alla realizzazione del nuovo inno.

«Quello con Mogol e Lavezzi è stato un incontro cordiale, in cui abbiamo definito tutti i passaggi che porteranno alla realizzazione del nuovo inno lombardo, che coinvolgerà in sala di registrazione i maggiori cantanti lombardi: per la registrazione e tutti gli altri passaggi tecnici ci avvarremo dei mezzi propri della Regione Lombardia». «

Maroni ha poi spiegato che “L’obiettivo è quello di far ascoltare al pubblico il nuovo inno regionale domenica 15 marzo, nella tappa conclusiva del Lombardia Expo Tour, a Varese, con la presenza di tutti gli artisti lombardi che saranno coinvolti nel progetto”.

L’inno, ha un arrangiamento pop, molto orecchiabile, il cui ritornello fa: «Lombardia terra mia».

Nella primavera prossima, verrà poi realizzato anche un video e sarà organizzato un evento con la partecipazione di grandi artisti lombardi.

Il Pirellone fa inoltre sapere che alla composizione dell’Inno della Regione, ha partecipato anche Mango, l’artista recentemente scomparso, «che ha contribuito pochi giorni prima della sua morte ai vocalizzi della canzone».

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