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Si è aperta un’aspra polemica a causa dell’esposizione a Torino, in piazza Castello, i un vagone di treno merci in memoria delle deportazioni degli ebrei nei campi di concentramento.

Insieme a “I mondi di primo Levi”, una bellissima mostra che rimarrà aperta sino al prossimo 6 aprile a Palazzo Madama, gli organizzatori hanno pensato di esporre davanti al palazzo, il vagone di un treno merci, affinché richiamasse alla memoria il treno con cui lo scrittore Primo Levi insieme a tanti ebrei veniva deportato nei campi di concentramento di Auschwitz.

Tale iniziativa, non è, però, piaciuta al soprintendente dei Beni architettonici del Piemonte, Luca Rinaldi, che ha disposto che tale esposizione in piazza non andasse oltre i 15 giorni in quanto secondo lui è una vera e propria “pagliacciata”.

Il “baraccone” come lo ha definito, non farebbe altro che contrastare l’estetica della piazza.

Dura è stata invece la reazione del sindaco di Torino Piero Fassino che ha replicato a tali parole con queste: “Non intendo fare polemiche, ma quello che il dottor Rinaldi definisce ‘baraccone’ è il simbolo di quei treni piombati che hanno portato a morire 6 milioni di persone e viene esposto, per il periodo della mostra dedicata a Primo Levi, per ricordare a tutti quel terribile sterminio. Mi auguro che il Sovrintendente riveda la sua posizione”.

Oltre lui, è intervenuto anche il ministro dei beni culturali Dario Franceschini appoggiando Fassino e sottolineando il significato simbolico dell’esposizione come un puro atto di commemorazione superiore a qualsiasi altro tipo di valutazione.

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