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Raffaello è il nuovo protagonista del ciclo ‘Rinascimento‘, un progetto espositivo promosso e organizzato dalla Fondazione Brescia Musei e dal Comune di Brescia.

L’esposizione “Raffaello. Opera prima” è aperta dal 29 gennaio al 6 aprile al Museo di Santa Giulia . In essa i frammenti della Pala Baronci, opera prima di Raffaello che vi lavorò a soli 17 anni, con tema l’incoronazione di San Nicola da Tolentino, commissionata all’artista per la chiesa di Sant’Agostino a Città di Castello, gravemente danneggiata nel 1789, a causa di un terremoto.

Oggi i quattro frammenti che sono emersi vengono ricongiunti e con il terzo episodio, riuniti a Brescia, presso il Museo di Santa Giulia, tutte le parti a oggi individuate in collezioni pubbliche. Così l’Angelo, uno dei capolavori di Pinacoteca Tosio Martinengo, viene accostato a tre prestiti straordinari: un secondo Angelo proveniente dal Musée du Louvre di Parigi, l’Eterno Padre e la Vergine dal Museo Nazionale di Capodimonte di Napoli.

Mentre la Pala Baronci vedrà al suo fianco il disegno preparatorio realizzato da Raffaello, in prestito dal Palais des Beaux Arts di Lille: documento fondamentale al fine di ricostruire l’originaria fisionomia dell’opera.

Completa l’esposizione la copia parziale della Pala Baronci realizzata da Ermenegildo Costantini (1791), in prestito da Città di Castello.

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