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Sergio Mattarella ha rivolto un saluto al suo predecessore Giorgio Napolitano, per poi rivolgere un pensiero alla crisi economica, parlando delle «nuove ferite, che hanno creato nuove povertà».

Il neo presidente ha salutato poi gli italiani all’estero ma anche le comunità straniere residenti in Italia, sottolineando che «la democrazia non è una conquista definitiva».

Queste le principali parole del suo discorso di insediamento.

Mattarella, eletto sabato mattina come dodicesimo presidente della Repubblica, in occasione del suo giuramento, ha sottolineato di essere «un arbitro imparziale» e di non dimenticare l’Italia nata dalla Resistenza, risorta dopo il ventennio fascista e l’occupazione nazista – ricollegandosi anche alle Fosse Ardeatine, ricordando così, anche coloro che hanno combattuto e sono morti per la democrazia e la libertà, unica capace di garantisce il pieno sviluppo dei diritti civili.

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