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L’ex presidente egiziano Mohammed Morsi, deposto con un colpo di Stato militare il 3 luglio 2013, è stato condannato a morte per l’evasione da una prigione durante la rivoluzione del 2011 che portò alla caduta di Hosni Mubarak.

A darne notizia è Efe, una fonte giudiziaria, aggiungendo anche che la sentenza sarà ora rimessa al muftí, massima autorità religiosa del Paese, che emetterà un verdetto non vincolante prima che il tribunale pronunci la sentenza definitiva il 2 giugno.

Morsi si trovava nella gabbia degli imputati al momento della lettura della sentenza.

Con lui c’erano anche molti altri imputati del partito islamista dei Fratelli Musulmani, che sono stati condannati in contumacia.

Fra questi è stato condannato alla pena di morte anche l’influente leader religioso Yusuf al-Qaradawi.

In un altro processo, tre settimane fa, Morsi, era stato già condannato a 20 anni di carcere per la repressione di manifestanti fuori dal palazzo presidenziale del Cairo nel dicembre 2012.

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