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E’ stata fissata da un minimo di 8 ad un massimo di 12 anni la pena prevista per chi provoca la morte guidando in stato di ebbrezza (graduato sul tasso alcolemico: sopra 1,5 o tra 0,50 a 1,5) o sotto l’effetto di stupefacenti.

Pena che sale fino a 18 anni di reclusione nel caso in cui si determini la morte di più persone.

Pena aumentata di un terzo nel caso in cui ci sia la fuga da parte del conducente.

Oltre ad una pena accessoria della revoca della patente (che si sostanzia nell’impossibilità di ridare l’esame di guida dopo la riabilitazione) da 15 fino a un massimo di 30 anni.

Si modifica così l’attuale previsione, reclusione da 3 a 10 anni per chi cagiona la morte per colpa sotto effetto di droghe o alcol.

Questo quanto deciso dalla Commissione Giustizia del Senato, che ha approvato ieri il ddl sull’omicidio stradale.

Votato quasi all’unanimità, ma che ha visto solo Forza Italia votare contro la revoca della patente fino a un massimo di 30 anni.

Il testo, secondo il relatore Giuseppe Cucca (Pd), potrebbe arrivare in Aula già entro la prima decade di giugno.

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