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In Italia 1 coppia su 5 ha difficoltà con la procreazione naturale, rispetto a 20 anni quando la percentuale era la metà.

Secondo gli esperti le cause sono da ricercare per il 40% nella componente femminile, per 40% in quella maschile, e l’altro 20% in entrambe.

Negli ultimi 50 anni il numero di spermatozoi maschili sostengono che si sia ridotto notevolmente, e che dagli anni ’80 in poi l’età media per concepire è aumentata di 10 anni per entrambi i sessi.

Questi i dati emersi in occasione della presentazione fatta a Roma per il Piano nazionale per la fertilità ‘Difendi la tua fertilità prepara una culla nel tuo futuro’, presentato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, allo scopo di collocare la fertilità al centro delle politiche del Paese.

A tal fine il ministero della Salute ha deciso di puntare sull’informazione ai cittadini, formazione di insegnanti, medici di famiglia e operatori sanitari, sul rilancio dei consultori, creazione di centri per l’oncofertilità, l’istituzione di una ‘Fertility Day’ e di una Scuola di specializzazione.

Il progetto prevede anche corsi di formazione sulla fisiologia e la patologia riproduttiva, attraverso strumenti informativi e mediatici indirizzati alla popolazione e medici di base.

Coinvolti nel progetto anche trasmissioni radio e tv.

Infine un ruolo importante sarà dato alle Asl e alle università.

C’è però da dire anche una cosa, che molto spesso viene sottovalutata dalle istituzioni.

A causa della crisi, tante coppie non sono nelle condizioni lavorative ed economiche di poter fare progetti, di avere figli.

Ecco allora che ritardano una convivenza, una vita insieme, proprio a causa di questa incertezza e instabilità.

Di conseguenza anche il passare degli anni causa le sue problematiche.

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