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scabbia immigratiIl direttore generale del ministero della salute ha fatto sapere che nel 2015 i casi di scabbia registrati sono stati solo il 10%, ovvero 4.700 su 46 mila immigrati giunti nei nostri porti italiani.

Ranieri Guerra in conferenza stampa ha infatti dichiarato: “Non si tratta di un’epidemia ma di una patologia dermatologica banale per la quale esiste una terapia a basso costo”.

E continuando ha chiarito che “Il generale peggioramento, rispetto all’anno precedente, delle condizioni sanitarie dei migranti in arrivo è da ricercare nel fatto che in questo periodo risultano più ‘pestati’, tant’è che crescono anche le ospedalizzazioni per stati febbrili, polmoniti, traumi, interventi pediatrici, e sono 323 le gravidanze registrate dall’inizio dell’anno”

In ogni caso non c’è nessun allarme scabbia, sottolinea l’esperto, aggiungendo anche che “non è bella da vedere, ma è una patologia banale, con un acaro che crea prurito, e così chi si gratta finisce per infettarsi con altri batteri, tanto più in mancanza di acqua e condizioni igieniche sufficienti. Ma si guarisce con un trattamento singolo, che solo nei casi più manifesti va ripetuto per debellare definitivamente una patologia che è frutto di trasferimenti ammassati e di massicci arrivi. Finché i migranti sono nei campi di assistenza, la terapia contro la scabbia viene data, il problema può sorgere nella continuità assistenziale. Nelle stazioni andrebbe richiesto l’intervento delle strutture sanitarie territoriali”.

Guerra ha poi spiegato che la situazione è peggiorata “con la fine di Mare Nostrum, perché qualcosa si è inceppato nei controlli a bordo delle navi e sono così peggiorate le condizioni sanitarie dei profughi in arrivo”.

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