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blocco frontiera francia
Il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve ha criticato questa mattina l’atteggiamento che sta tenendo l’Italia sul delicato tema dell’immigrazione clandestina, affermando che il governo italiano deve rispettare le regole imposte dall’Europa in merito all’asilo, e pertanto la Francia deve continuare a rispedire i migranti a casa, ovvero in Italia.

Intanto centinaia i profughi accampati al confine con la Francia, vicino a Ventimiglia.

Ieri il premier Renzi ha chiesto espressamente all’Europa di cambiare le regole sull’accoglienza e la gestione dei rifugiati, perché la situazione è drammatica. Accennando anche ad un piano b, ma c’è chi invece sostiene che non è vero niente.

Secondo Renzi, infatti, dopo la caduta del regime di Muammar Gheddafi in Libia la comunità internazionale ha la responsabilità di decine di migliaia di migranti che hanno attraversato il Mediterraneo raggiungendo le coste italiane.

Solo nel 2014, secondo i calcoli di Eurostat, sono stati circa 170.000.

Ma secondo Cazeneuve l’Italia deve applicare il cosiddetto regolamento di Dublino, secondo il quale i richiedenti asilo nell’Ue devono presentare richiesta nel paese in cui giungono.

In parole povere quando i migranti arrivano in Francia dopo che hanno attraversato l’Italia e sono stati registrati, devono poi tornare in nel nostro Paese.

“Non hanno il diritto di passare e vanno gestiti dall’Italia”, ha aggiunto il ministro.

Eppure Renzi aveva parlato di un’apertura. Di una collaborazione anche da parte di altri Stati.

Invece l’Italia è lasciata completamente sola. E secondo il trattato di Schengen, la libertà di movimento è consentita in gran parte dei paesi europei, ma la Francia e altri stati, come l’Austria, fanno orecchie da mercanti rafforzando controlli sui migranti provenienti dall’Italia, rinviando indietro centinaia di persone.

Così da alcuni giorni, nelle stazioni ferroviarie di Milano e Roma cresce a dismisura il numero di migranti che aspettano di poter partire per altri paesi.

Una situazione che rischia di peggiorare con il trascorrere delle ore e dei mesi. Da una parte c’è l’aspetto umano, ma dall’altro la mancanza di risorse e di mezzi per poter accogliere milioni di persone.

Intanto il commissario Ue responsabile per le politiche migratorie, Dimitris Avramopoulos, ha convocato per domani una vertice tra i ministri dell’Interno di Italia, Francia e Germania, a margine di un Consiglio affari interni a Lussemburgo, per discutere della situazione alle frontiere a seguito dei controlli parzialmente reintrodotti in Francia, Austria e Svizzera alla frontiera con l’Italia.

Lo ha annunciato la portavoce di Avramopoulos, Natasha Bertaud, sottolineando che tutti gli Stati devono rispettare le regole di Schengen ma anche le regole sull’asilo, ovvero la registrazione dei migranti quando arrivano in un Paese Europeo.

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