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caso stival
E sempre più difficile la posizione di Veronica Panarello, accusata di aver ucciso il figlio Loris Stival, a Santa Croce Camerina, nella loro abitazione, strangolando il bambino con delle fascette di plastica da elettricista, per poi occultarne il cadavere.

Nel corso dell’udienza di questa mattina, tenuta davanti al Gup di Ragusa, che deve decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio, la procura ha contestato alla donna, che risponde ora di omicidio volontario aggravato e di occultamento di cadavere, anche la premeditazione.

Intanto la cognata di Veronica è convinta invece della sua innocenza: “Difendero’ fino alla fine Veronica, non credo che una mamma possa uccidere suo figlio”.

Per questo motivo ha deciso di non costituirsi parte civile.

Il papa’ del piccolo Loris, Davide Stival, insieme al nonno e alla nonna, sono stati invece ammessi come parti civili.

Dopo le proteste del legale Giorgio Assenza, presidente dell’Ordine degli avvocati di Ragusa, per l’eccessivo clamore mediatico, l’udienza e’ stata trasferita sotto il livello della strada, nell’aula della Pretura.

Alle 9,20 e’ entrato il Gup Andrea Reale. In aula anche la Panarello.

Il suo arrivo e’ stato preceduto da quello del marito Davide e dal padre dell’uomo Andrea Stival. Per l’accusa, presenti in aula il pm Marco Rota e il procuratore Carmelo Petralia.
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