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artrite reumatoide
Una nuova ricerca italiana fa emergere che tre nuove classi di molecole sarebbero efficaci contro i casi più gravi di artrite reumatoide.

Lo studio, portato avanti dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma in collaborazione con l’Istituto di Chimica del Riconoscimento Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Icrm-Cnr) di Roma, ha scoperto che queste molecole potranno diventare presto dei farmaci grazie all’azienda farmaceutica italiana Galsor Srl.

L’Artrite Reumatoide ricordiamo che è una patologia infiammatoria progressiva, di origine autoimmune, che colpisce principalmente le articolazioni andando a coinvolgere tutti gli organi e apparati.

Con queste nuove molecole messe arrivano dunque nuove speranze per i casi più critici che non ricevono risultati dalle attuali terapie in uso.

“Per selezionare i principi attivi di potenziali nuovi farmaci, abbiamo usato la tecnica dello screening virtuale, selezionando da una libreria virtuale, contenente centinaia di migliaia di composti, le molecole la cui forma tridimensionale si adatta bene al bersaglio farmacologico specifico, come in un puzzle”, spiega la dottoressa Maria Cristina De Rosa, dell’Icrm-Cnr.

“Il farmaco sarà vantaggioso per una parte consistente e facilmente identificabile dei pazienti, aumentando l’efficacia e riducendo gli effetti collaterali e i costi dell’approccio attuale», gli fa eco il professor Gianfranco Ferraccioli, Ordinario di Reumatologia all’Università Cattolica e Direttore del Polo Urologia, Nefrologia e Specialità Mediche del Policlinico Gemelli.

Per realizzare e sperimentare il farmaco serviranno però ancora alcuni anni, annunciano gli esperti.

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