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mandibola artificiale trapianto
E’ stato eseguito con successo a Padova il primo trapianto artificiale di mandibola nel nostro Paese. Il paziente ha circa cinquant’anni è di nazionalità italiana affetto da osteonecrosi (le cui ripetute infezioni ne compromettevano la capacità funzionale e i dolori gli causavano limitazioni di salute).

A riuscire in tale brillante impresa la Chirurgia maxillo-facciale dell’Azienda ospedaliera-Università di Padova, diretta da Giuseppe Ferronato, insieme ai ricercatori Giorgia Saia e Giordana Bettini, coordinati da Alberto Bedogni, esperto nel trattamento delle patologie ossee radio e farmaco indotte, e ad un team di ingegneri.

Inserita in sole 4 ore, la nuova mandibola artificiale in titanio di 26 grammi, contiene i fori necessari per muscoli e nervi e al loro adattamento naturalmente. La protesi artificiale è stata personalizzata e ha sostituito gran parte della mandibola originale includendo il condilo e il mento, regioni indispensabili per le funzioni del movimento mandibolare, l’articolazione della parola, la masticazione, la deglutizione e le labbra – nonché il conferimento al volto di un aspetto anche esteriore.

La tecnica innovativa in questione ha anche permesso la realizzazione di una protesi artificiale che ha riprodotto fedelmente le caratteristiche anatomiche della porzione mancante, deformata della mandibola del paziente.

Per realizzare la protesi gli esperti hanno elaborato al computer delle immagini dello scheletro facciale del paziente grazie alla tomografia computerizzata.

Immagini che hanno prodotto un modello virtuale 3D della mandibola, capace di simulare da remoto in tempo reale l’intervento chirurgico.

Specchiato il lato sano sulla mandibola mancante (mirroring) è stata ricostruita la mandibola a computer: la cui forma finale ha ricalcato quella mandibolare del paziente. Un raggio laser ha fuso per strati la polvere di titanio formando così la nuova mandibola.

Numerosi i vantaggi immediati per il paziente. Dalla sensibile riduzione del rischio di complicanze, alla riduzione della possibilità di rigetto; dal recupero della migliore forma del volto in un solo intervento alla respirazione autonoma post-operatoria. Dalla riduzione della necessità di accesso tracheostomico alla rapida ripresa dell’alimentazione già dalla prima giornata dopo l’intervento e al rapido recupero della qualità della vita in generale.

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