WCENTER 0WQDADJDMG - 03030915 FOTO WEBSERVER - imgippoliti03031691448 - ARDEA - - Mino Ippoliti
Spread the love

papa francesco profughi in italia

Papa Francesco di ritorno dall’isola di Lesbo, dove ha ascoltato tante storie terribili porta con sè in Vaticano tre famiglie di profughi, 12 persone e spiega il perchè.

Un viaggio lampo di sole 5 ore, ma durante il quale il Pontefice argentino ha fatto visita al campo profughi dove tanti siriani, afghani, cingalesi si trovano ora e dovranno essere rimpatriati in Turchia, perdendo così la speranza di poter concludere il loro viaggio in Europa e raggiungere, in alcuni casi i propri familiari.

Appena vede i giornalisti il santo Padre spiega subito del eprché di tale decisione. La scelta di portare 12 migranti con sé, e di accoglierli in Vaticano, è una mossa umanitaria di straordinario significato. Il Papa non lo dice, ma ha anche una valenza politica.

“Prima di tutto voglio ringraziarvi per questa giornata di lavoro. Per me è stato troppo forte, troppo forte…”. Si commuove Francesco. Poi comincia ad ascoltare le domande, e a rispondere a ad una ad una restando in piedi per quasi un’ora, mentre l’Airbus A320 dell’Alitalia vola verso Roma.

“Gli accordi tra la Grecia e la Turchia io non li conoscevo bene, li ho visti sui giornali. Loro, i profughi che stiamo accogliendo, vengono in regola, con un accordo raggiunto fra tre governi, Vaticano, Italia e Grecia. Con la collaborazione della Comunità di Sant’Egidio. E hanno il visto di ingresso. Ora Sant’Egidio troverà loro un posto di lavoro. Sono ospiti del Vaticano e si aggiungeranno alle due famiglie già ospitate dalle nostre parrocchie”.

“Non ho fatto una scelta tra cristiani e musulmani – precisa il Papa – Queste tre famiglie avevano le carte in regola e si poteva fare. C’erano due famiglie cristiane che non avevano i documenti in regola. Non è un privilegio, tutti sono figli di Dio. Ma è vero, oggi i ghetti esistono! E alcuni dei terroristi che hanno compiuto attentati sono figli e nipoti di persone nate in Europa. Che cosa è successo? Non c’è stata una politica d’integrazione. L’Europa deve riprendere questa capacità d’integrare, sono arrivate tante persone nomadi e ne hanno arricchito la cultura. C’è bisogno d’integrazione”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.