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smartphone per curare depressione
Un nuovo programma di ricerca internazionale sarà in grado di esaminare il potenziale dei “dispositivi portatili” (come smartphone e braccialetti elettronici) per vedere di scoprire se sono in grado di curare patologie come depressione, sclerosi multipla ed epilessia.

L’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia e’ tra le 24 strutture di ricerca impegnate in questo programma, finanziato con 11 milioni di euro e sostenuto dalla “Innovative Medicines Initiative” (IMI) della Commissione Europea.

Il primo meeting si terrà a Brescia dal 15 al 17 giugno, nell’ambito delle celebrazioni del ventennale dell’IRCCS. Un progetto volto a monitorare i sintomi e la qualita’ della vita dei pazienti, a calibrare meglio i trattamenti, attraverso strumenti di valutazione continui che funzionano in “remoto” (ossia a distanza dal centro clinico o dallo studio del medico), come smartphone e dispositivi indossabili: non solo, ma anche per cercare di delineare un quadro completo, ed in tempo reale, con le condizioni del paziente ad un livello di dettaglio in precedenza irraggiungibile.

Inoltre, questo tipo di monitoraggio potrebbe anche fare in modo che inizi prima che il quadro clinico del paziente si aggravi, prevenendo ricadute ed evitando che il paziente attenda il peggioramento delle proprie condizioni di salute prima di cercare subito un consulto specialistico.

Ecco allora che la collaborazione RADAR-CNS guidata congiuntamente dal King’s College di Londra e dalla Janssen Farmaceutici prevede un programma in grado di riunire esperti provenienti da diversi campi disciplinari, tra cui la clinica e la ricerca biomedica, l’ingegneria, l’informatica, le tecnologie informatiche e la biostatistica.

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