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Ad oggi sono 37 i casi di infezione del virus Zika registrati solo in Italia, tutti da importazione, provenienti dalle zone in cui il virus e’ presente, a partire dal Sudamerica.

E’ quanto emerge da una circolare emessa dal ministero della Salute indirizzata alle Regioni relativa al ‘Piano nazionale di sorveglianza e in risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare (Aedes) con particolare riferimento a virus Chikungunya, Dengue e virus Zika”.

Dei 37 casi di quest’anno, 12 sono stati rilevati nel Lazio, 8 in Veneto, 5 in Emilia Romagna e in Lombardia, 4 in Piemonte, 2 in Toscana e 1 nella Provincia autonoma di Bolzano.

La circolare raccomanda una serie di misure di prevenzione contro il virus Zika, in particolare per i rischi anche gravi che il feto in caso di donne che si ammalano in gravidanza. Si sottolinea che le donne che tornano da aree dove si verifica la trasmissione del virus dovrebbero attendere almeno 3 mesi prima di concepire un bambino, praticando sesso sicuro o astenendosi dai rapporti sessuali.

Gli operatori sanitari, dal 1 giugno al 31 ottobre, dovranno porre particolare attenzione sull’identificazione tempestiva dei casi importati e di persone con criteri clinici compatibili, ma che non hanno viaggiato in paesi endemici, per poter riconoscere casi e focolai epidemici autoctoni.

Regioni e Comuni sono responsabili di effettuare tempestivamente le attivita’ per il controllo delle zanzare invasive (genere Aedes, “zanzara tigre”), applicando le raccomandazioni riportate nella circolare.

Intanto, però, giunge una buona notizia. Ricercatori europei hanno annunciato di aver scoperto “potenti” anticorpi, in grado di “neutralizzare” il virus Zika. Se i risultati verranno confermati, si aprirà la strada a un vaccino contro il virus.

Nelle sperimentazioni condotte in laboratorio, gli anticorpi hanno permesso di “neutralizzare” sia il virus della Zika che quello di un’altra malattia, la dengue.

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