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«L’amore per il mare è nella nostra pelle», a dichiararlo è Leo Pharma, testimonial d’eccezione con il glorioso veliero Amerigo Vespucci, che conferma, ancora una volta, che due marinai su dieci, su circa 900 persone esaminate, che presentavano cheratosi attinica, altra possibile forma tumorale, quasi pericolosa come il melanoma.

Ebbene, nel 40% dei soggetti sotto osservazione, anche segni di invecchiamento. Coinvolte nello screening 7 città su 5 Regioni.

Nonostante il ripetersi delle raccomandazioni e degli appelli lanciati dai dermatologi, la sensibilità sui pericoli dei raggi solari, ancora molto bassa.

«Molto resta ancora da fare per aumentare la consapevolezza sulla gravità di tumori diversi dal melanoma, il più conosciuto», sottolinea Ketty Peris, direttore Clinica dermatologica al Policlinico Gemelli.

Esistono infatti, altre forme tumorali della pelle, i cosidetti carcinoma squamo cellulare, basocellulare e la cheratosi attinica lo stesso altamente pericolose.

Queste ultime si presentano come piccole macchie arrossate, ricoperte da squame ruvide al tatto di dimensioni variabili da pochi millimetri, fino ad arrivare ad un’estensione di 4 centimetri. All’origine, un’alterazione provocata dai raggi ultravioletti, che diventerebbe successivamente di tipo permanente.

La cheratosi attinica è il secondo tumore della pelle per diffusione ed è in costante aumento. Per questo consigliano i medici di non dimenticare mai ad ogni esposizione solare di proteggersi con creme solari.

Le piccole lesioni compaiono generalmente intorno ai 40 anni.

Con opportuni accorgimenti è possibile ridurre o arginarne i danni, fare in modo che non si osservi un peggioramento o lo sviluppo di un tumore.

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