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terremoto laquila

Arresti tra Umbria e Abruzzo per ufficiali, sottufficiali e agenti del Corpo forestale dello Stato dei comandi di Perugia e Pescara. Chiedevano tangente del 12% come fosse una tassa per partecipare ai lavori di ricostruzione post terremoto dell’Aquila.

Esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per arresti domiciliari per 7 tra pubblici ufficiali, tecnici progettisti e imprenditori residenti nei Comuni Perugia, Gubbio, Assisi, Pescara, Popoli e Bussi sul Tirino.

Sequestro preventivo di 330.929,63 euro individuati come profitto del reato di corruzione. Undici gli avvisi di garanzia.

Le indagini, coordinate dal Procuratore capo facente funzioni di Pescara, Cristina Tedeschini, e dai sostituti Anna Rita Mantini e Dott.ssa Mirvana Di Serio, hanno preso il via in seguito alle dichiarazioni rese da un imprenditore umbro, sentito dagli investigatori della Forestale, aggiudicatario di tre appalti per la ricostruzione degli aggregati edilizi del Comune di Bussi sul Tirino per un valore pari a 8 milioni di euro a cui il direttore dei lavori – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – ha richiesto la corresponsione di una “tangente” in denaro pari al valore del 12% degli appalti ovvero la somma di 960 mila euro che avrebbe diviso con altri tecnici coinvolti.

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