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padre graziano
E’ stato condannato a 27 anni di reclusione per l’omicidio di Guerrina Piscaglia, Padre Graziano.

Questo il verdetto pronunciato ieri dalla corte d’assise dopo le 20 a conclusione dell’ultima convulsa giornata del processo.

La corte dispone anche tre anni di libertà vigilata. Il frate non tornerà però in cella fino a sentenza definitiva e al momento restano dunque in vigore gli arresti domiciliari che sta scontando nel convento romano dell’ordine premostratense.

Si chiude dunque così il primo capitolo giudiziario sulla comparsa misteriosa della casalinga cinquantenne di Ca’ Raffaello. In aula l’impianto accusatorio costruito con pazienza e perizia dal pubblico ministero Marco Dioni ha dunque retto agli assalti che erano stati portati dalla difesa.

E la condanna corrisponde esattamente alla pena che era stata chiesta da Dioni al termine della sua requisitoria. A incastrare il religioso congolese, il possesso del telefonino di Guerrina dopo la scomparsa della donna e i racconti strani circa la presenza di un fantomatico Zio Francesco.

Il padre è stato anche accusato di aver ucciso e distrutto il cadavere di Guerrina Piscaglia, scomparsa oltre due anni fa in provincia di Arezzo.

Una sentenza che accoglie per intero le richieste del Pm Marco Dioni. Il corpo della donna non è mai stato ritrovato.

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