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“Il maltempo di questi giorni, unito al picco influenzale e ad altri fattori stagionali, ha provocato un grave carenza di sangue in alcune regioni italiane, con oltre 2.600 unità di globuli rossi mancanti negli ospedali”.

A lanciare l’allarme è il Centro nazionale sangue dell’Istituto superiore di sanità, invia le Strutture regionali a coordinarsi sulle attività trasfusionali invitando le rispettive associazioni di donatori di far fronte all’emergenza di questi giorni

La regione che registra il maggior numero di carenze di sangue è il Lazio, a seguire troviamo anche Abruzzo, Toscana, Campania, Basilicata, Liguria, Umbria, Marche, Lombardia e Puglia.

“Le cause della carenza sono multifattoriali – spiega Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Centro nazionale sangue – ma sicuramente può aver inciso l’epidemia influenzale che, complice il calo delle vaccinazioni, ha già colpito molte più persone rispetto allo scorso anno e si può ipotizzare che anche il maltempo stia tenendo a casa i donatori”.

La mobilitazione, però, esorta Liumbruno “deve riguardare tutte le regioni, sotto il coordinamento e la programmazione, anche in urgenza, delle Strutture regionali e del Centro nazionale sangue, non solo quelle che hanno carenze. L’autosufficienza per quanto riguarda il sangue, infatti, è sovraziendale e sovraregionale e in questi casi diventa vitale la compensazione coordinata tra regioni”.

La carenza di sangue, sottolineano le associazioni di donatori, “può mettere a rischio l’esecuzione di interventi chirurgici e di terapie per pazienti con malattie come la talassemia che necessitano di continue trasfusioni”. Per questo l’invito rivolto dal Centro a tutti i donatori “è contattare l’associazione di appartenenza o il Servizio trasfusionale di riferimento per programmare una donazione”.

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