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E’ uscito ieri, 13 gennaio 2017, il nuovo album di Alessandro Mannarino, dal titolo ‘Apriti cielo‘. In cui la musica brasiliana rappresenta il nuovo e vecchio amore di Mannarino. Si mescola con il blues e il folk romanesco.

Apriti cielo porta in sé la doppia natura di un album che mette a fuoco certi vizi della nostra società, ma sempre in modo propositivo.

«Mi piace il fatto che l’espressione “apriti cielo” possa essere letta in modi diversi, sia come un’esortazione sia come esclamazione», spiega il 37enne cantautore romano, pronto per lanciare il nuovo singolo dall’album, il brano Arca di Noè. Al centro di un tour che dal 25 marzo raggiungerà le principali città italiane partendo da una doppia data a Roma (la prima è già sold out, che l’ha portato a promettere ai suoi fan la seconda serata del 26 marzo).

Il disco vede nel ruolo di sound engineer Michael Brauer, con alle spalle otto Grammy e collaborazioni con Coldplay e John Mayer, masterizzato da Joe LaPorta dello studio Sterling Sound di New York (tra i suoi ultimi lavori spiccano, Blackstar di David Bowie).

Mannarino, domenica 15 gennaio darà il via ad un firmacopie che partirà dalla Feltrinelli di Via Appia Roma, prima di vederlo impegnato con il tour in due tappe romane (una subito sold out che l’ha portato a promettere ai suoi fan la seconda serata del 26 marzo).

“Mi sono trovato a voler fare un disco dopo Al Monte, che è stato un po’ duro e cupo, ma necessario per la mia ricerca musicale. Quando mi sono chiesto che disco stavo per fare mi sono ricordato di una ragazza che aveva superato le barriere al concerto ed è era riuscita ad arrivare nel mio camerino per volermi abbracciare. Mi ha raccontato di una situazione molto dura di vita a casa e mi voleva ringraziare perché la sera si metteva le cuffie e se ne andava da un’altra parte. Da quel momento ogni tanto ci ripensavo e quando mi sono ritrovata a fare il disco ho pensato che l’avrebbe ascoltato pure lei e quindi c’era una responsabilità”.

L’ALBUM – “È stato l’unico scopo, dall’inizio, di questo lavoro: cercare la bellezza, trovare i colori – ha scritto sui social –. Ho chiuso gli occhi e ho fatto suonare a casa mia le voci che avevo ascoltato per strada durante il carnevale, ho ricordato il vajenado cantato in piazza con i santi bevitori di Cartagena, i concerti su una barca rattoppata e persa nel caribe con musicisti incontrati su un confine, le serenate romane per un’india di Manaus, le danze contadine nell’Ilha do Marajo, i canti dei minatori del Potosì. Ho chiuso gli occhi e ho cercato tutti i tramonti, gli ampi spazi, e i cieli di supercolori… erano lì, dentro di me, dovevo solo acchiapparli e portarli nel posto in cui vivo: eccola la tristezza che balla… è un sentimento vitalista… è un esigenza di libertà, nonostante tutto, o forse proprio per tutto. Tutto quello che sta succedendo. Sono andato a cercare la bellezza e i colori, questi sono quelli che sono riuscito a trovare: adesso sono vostri. Buon viaggio”.

Il video di Apriti Cielo

La discografia completa di questo artista ha già superato su Spotify 35 milioni di streaming e il singolo ‘Apriti cielo’, che ha anticipato l’omonimo disco, ha già 450mila streaming su Spotify, oltre ad essere al primo posto nei brani più virali con mezzo milione di visualizzazioni su YouTube. Facile, quindi, capire perché la prima data del tour, che inizia dal PalaLottomatica di Roma il 25 marzo, abbia registrato il sold out in sole 4 settimane e perché nella classifica ufficiale di Ticketone Mannarino sia uno degli artisti che ha venduto più biglietti negli ultimi quindici giorni (oltre 30mila in poche settimane). E perché per i concerti di Bologna (28 marzo), Milano (3 aprile) e Torino (6 aprile) i biglietti siano andati letteralmente a ruba, ne sono rimasti infatti solo pochissimi.

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