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Al San Gerardo di Monza, tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo 2017, sono stati registrati ben sei casi di morbillo. A rimanere vittima di questo focolaio potrebbe essere stato anche il bambino leucemico morto pochi giorni fa, perché non vaccinato, dopo complicanze derivate dal virus.

A rivelarlo, il Corriere della Sera. Nello stesso arco di tempo i casi di morbillo verificatisi in tutta la Brianza sono stati ben quindici.

Il livello di allerta è alto in tutta l’Ats Brianza e i funzionari dell’ufficio prevenzione hanno creato un gruppo di lavoro per monitorare la situazione dei contagi all’ospedale San Gerardo e in altre strutture della zona e per cercare di limitare quanto più possibile la diffusione del contagio.

In un primo momento si era pensato che il bambino leucemico fosse stato contagiato dai suoi fratellini, notizia poi smentita dal primario dell’ospedale, Andrea Biondi: “I fratelli non c’entrano, hanno avuto il morbillo in un secondo momento”.

Ora il punto è capire se il contagio sia avvenuto nel nasocomio oppure no, e stabilire eventuali responsabilità.

Il ministero della Salute per il momento non ha ancora deciso se inviare oppure no una task force per ispezionare la struttura interessata.

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