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Per la salute e la bellezza delle proprie gambe, le donne che soffrono di vene varicose possono ricorrere ad una tecnica innovativa che consente la cura in assenza di anestesia e di dolore: “Si tratta dell’Ablazione endoluminale meccanico chimica (Moca) che avviene mediante uno strumento ideato e progettato dalla Yale University in Connecticut, distribuito in Italia solo dallo scorso anno“, spiega Massimo Danese, Chirurgo vascolare responsabile del Centro di Flebochirurgia, Ao San Giovanni Addolorata di Roma.

“Il trattamento è praticamente indolore e non serve l’anestesia a differenza delle altre principali tecniche endoluminali disponibili ad oggi per questo tipo di problematica, come laser e radiofrequenza“. “Tutto ciò è dovuto al fatto che il catetere, inserito nella safena con un ago, ‘ruota’ creando un vasospasmo che è in sinergia con l’iniezione del farmaco sclerosante. Già dal giorno dopo è possibile riprendere la propria vita normale; sarà solo necessario indossare una calza elastica per una decina di giorni“.

“Si sconsiglia sempre di affrontare il problema in estate, quando il caldo favorisce la vasodilatazione e i raggi ultravioletti sono più forti. Un buon momento per farlo è il periodo invernale, ma in questo periodo si può cominciare a programmare l’intervento“. “Quella delle vene varicose – prosegue Danese – è una malattia che colpisce soprattutto le donne, e in particolare le pazienti dai trent’anni in su, specialmente quelle che hanno già avuto una gravidanza. Il problema peggiora naturalmente quanto più passano gli anni, soprattutto per le pazienti dai 60 anni in su“.

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